La bellezza in bicicletta, 100 anni e 1000 chilometri con Alfonsina Strada

Nel centenario del Giro d’Italia che vide la prima e unica donna nella storia a correre la gara insieme agli atleti uomini, “La bellezza in bicicletta. 100 anni e 1000 chilometri con Alfonsina Strada” è un nuovo progetto nato dalla passione e la visionarietà di Andrea Satta, artista, cantante dei Têtes De Bois, pediatra e pedalatore.

L’iniziativa approderá all’Aquila domenica 14 luglio 2024 con un appuntamento alle 18.00 presso il Parco della Memoria che vedrà la partecipazione di Maria Grazia Calandrone, Anna Maria Piccoli e Carlo Amato e della Corale 99.

L’appuntamento aquilano, realizzato in collaborazione con Arci L’Aquila, Associazione Donne TerreMutate, il circolo Arci Querencia e altre realtá locali, è solo una delle tappe del lungo percorso che dalla Basilicata all’Emilia Romagna vuole celebrare le conquiste delle donne e ricordare ad ogni appuntamento quanto ancora c’è da fare.

L’intero progetto, in collaborazione con la Fondazione “Una Nessuna Centomila” e in stretto collegamento con i centri antiviolenza di alcune delle località toccate, vuole essere un atto concreto, attraverso l’arte e lo sport, per ricordare l’importanza della comunità e del fare rete.

Ogni giorno una tappa, ogni sera “Niente di nuovo tranne te, Alfonsina Strada”, il live ispirato al titolo dell’album solista di Andrea Satta. Le sue canzoni raccontano di donne nella quotidianità che la società loro consente, una vita spesso frustrante. Canzoni nate anche grazie al suo osservatorio speciale di pediatra che lavora nella periferia di una grande città e che ospiteranno, nelle tappe del tour, artiste davvero speciali tra cui Maria Grazia Calandrone, Nada, Petra Magoni, Valentina Carnelutti, Erica Mou, Lucilla Galeazzi, Carlotta Scarlatto, Agnese valle e Annalisa Baldi, Annamaria Piccoli con Carlo Amato, Fernanda Pessolano con Marco Pastonesi, i cori di voci femminili residenti nei luoghi attraversati e altre artiste che si aggiungeranno.

Dall’ 8 al 21 luglio in sella a una bici per celebrare i diritti irrinunciabili delle donne, la ricchezza delle diversità, per incontrare le operatrici dei centri antiviolenza che racconteranno il percorso, anche questo a tappe, nella conquista dei diritti delle donne e le prossime sfide per la parità di genere. Ogni sera in scena per raccontare Alfonsina e il suo tempo, il suo mondo, il suo coraggio e il profilo di altre donne all’avanguardia nella creatività e nei diritti.

Di giorno si pedala, la sera si ascolta, si racconta, si legge, si suona, si canta, con le artiste invitate. Con il pianoforte (e la bici) di Angelo Pelini, fraterno sodale, che con Satta ha condiviso tutto il condivisibile negli anni dei Têtes, la carovana, composta da molti ciclisti “ufficiali” e tutti quelli che vorranno condividere da un metro al percorso intero, affronterà ogni giorno una tappa tra gli 80 e i 100 km per giungere, infine, al traguardo nella città dove si concluse il Giro d’Italia cent’anni fa. Il fondo stradale, le gomme, le bici non saranno quelle di quell’epoca, che rendevano ogni prestazione sportiva un atto eroico, ma lo saranno lo spirito e la passione, quelli che spinsero una giovane e caparbia atleta emiliana ad affrontare quest’avventura, incurante di un’opinione pubblica e un agone sportivo che la ponevano in svantaggio, culturale e fisico.

“Nel 2024 ricorrono i 100 anni del Giro d’Italia di Alfonsina Strada, la prima e unica donna a correre il Giro insieme ai maschi”, spiega Andrea Satta, ideatore del progetto.Lei arrivò fuori tempo massimo, ma completò la gara, stretta fra vestiti che ne nascondevano le forme per sembrare meno femmina possibile e vincere così lo scherno maschile che allora come oggi governava il mondo, relegando anche nello sport, la presenza delle donne a pura coreografia e curiosità”.

“Abbiamo dedicato molto tempo alla storia di Alfonsina”, continua Andrea “anche una canzone – Alfonsina e la bici – con un videoclip nel 2011 per la regia di Agostino Ferrente, con una delle donne che più straordinarie di sempre, Margherita Hack, stellare anticonformista, che nel video vestiva i suoi panni. “Vengo a girare il videoclip, certo”, mi disse Margherita “Prendimi un treno da Trieste e scendo, ma tu fammi montare una bici e suonare la tromba”. E così fu, in qualche modo suonò la tromba e armeggiò con il saldatore.”

“Uno degli obiettivi della Fondazione è quello di valorizzare la memoria storica e le conquiste di alcune donne che non hanno avuto la visibilità che meritavano e che, anzi, troppo spesso sono state dimenticate dalla storia. È il caso di Alfonsina Strada, che con la sua passione e la sua determinazione è riuscita a scalfire stereotipi che volevano espellere le donne dal mondo dello sport, in questo caso. Ma succede purtroppo in molte altre occasioni, in ambito culturale artistico e sociale. Per noi, dunque, è importante accompagnare e sostenere questo viaggio, perché ci permette di tenere viva la memoria di una conquista, ricordando una figura che può essere un esempio virtuoso per le giovani e le giovanissime. Per questa ragione abbiamo coinvolto, nelle varie tappe di questo progetto, i centri antiviolenza, che potranno raccontare lo straordinario lavoro che fanno quotidianamente per accompagnare le donne nei loro percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Quest’ultima non è infatti un destino: c’è ancora tutta una rivoluzione da fare ma dobbiamo continuarla con tenacia e solidarietà”, ha dichiarato alla conferenza stampa di presentazione Giulia Minoli, Presidente della Fondazione Una Nessuna Centomila.

“La bellezza in bicicletta” è un progetto in collaborazione con la Fondazione Una, Nessuna, Centomila e con Comune di Bologna, Fondazione Teatro di Roma, Assessorato alla Cultura del II Municipio di Roma e il patrocinio di Comune di Roma Capitale, Fondazione Treccani, Fiab – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Arci Nazionale, Associazione Culturale Pediatri.