Giovedì 6 giugno alle ore 11:00, nell’ambito della I edizione del Festival di Teatro “Scuola in scena” promosso dal Teatro Il Parioli di Roma e dal Comune di Avezzano, il gruppo di Teatro Prosa presenta al Teatro dei Marsi “Il colpevole”, una libera interpretazione del testo omonimo di Emanuela Giordano.
con: Marcella Parente, Marina Di Ponzio, Francesco Pagnozzi, Emilia Turco, Lara Paris, Diego Maria Tommaso, Arianna Villa, Arianna Liberatore, Angelo Cattivera
musiche eseguite dal vivo da dalla Banda dell’IIS “Ettore Majorana” diretta dal prof Giovanni Piacente.
Coordinamento artistico Martina Di Genova e Mario Fracassi Cooperativa Fantacadabra.
Immaginate che la scuola sia stata coinvolta in un episodio di bullismo. Alcuni alunni, insieme ai loro professori, propongono un’assemblea aperta, a cui sono invitati tutti, ragazzi, docenti, genitori.
Non si vuole fare giustizia sommaria o additare pubblicamente i colpevoli, l’assemblea servirà a confrontare idee ed esperienze.
Lo spettacolo racconta questo momento di autogestione, dove una comunità si esprime, si confessa, si confronta animatamente. Con coraggio si comincia finalmente a parlare e soprattutto ad ascoltare senza pregiudizi nel disperato tentativo di colmare un vuoto, di ritrovare un senso.
Il racconto si sviluppa lungo le storie di questi ragazzi e di alcuni professori, puntando ad una via per uscire dal tunnel, con la scoperta della condivisione e con una buona dose di autoironia.
Sono storie piccole, di quotidiano disagio, raccontate con la serenità e l’ironia di chi le ha potute metabolizzare e solo per questo ne può parlare oggi, anche per ricordare agli altri che il vero sconfitto è chi usa la violenza o il dileggio come strumento di autoaffermazione.
La vittima è colpevole di esistere. Colpevoli sono stati gli ebrei, andavano eliminati. Colpevoli le minoranze etniche, gli indiani d’America, i curdi, gli armeni, gli omosessuali, i “negri” bruciati vivi dal KKK, in nome di una supremazia di razza che ogni tanto riemerge come una spora tossica dal nostro inconscio di carnefici, travestiti da bravi padri di famiglia. Le donne, tutte, portatrici del peccato originale, sono colpevoli da sempre.
L’illusione di una razza umana, comparsa sulla terra, ad immagine e somiglianza di un Dio benevolo, è tramontata da tempo… “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”, è un pensiero rivoluzionario molto difficile da mettere in pratica. Lo dimostrano le guerre in atto, la violenza efferata contro cittadini inermi, bambini, donne, anziani. Lo dimostrano gli stermini che avvengono nelle scuole americane da parte di ragazzi isolati, bullizzati, emarginati che si accaniscono, a loro volta, su chi non può difendersi.
Che cosa ci racconta tutto questo? E cosa possiamo fare? Parlarne è necessario. Se si riesce a farlo, anche con l’uso provocatorio del paradosso e dell’autoironia meglio ancora, perché certi linguaggi colpiscono al cuore ma non lasciano morti a terra.
Lo spettacolo rappresenta il culmine di mesi di impegno, e sarà un’occasione unica per vedere all’opera un gruppo di nostri giovani attori, che hanno saputo interpretare con freschezza e originalità il non facile testo.