Arci L´Aquila e il circolo Arci Querencia promuovono la mostra Con altri occhi. Un glossario visivo della cultura palestinese che si inserisce all’interno della campagna di Arci nazionale Con altri occhi, con l’obiettivo di raccontare la Palestina invertendo le narrazioni stereotipate e provando ad articolare una serie di proposte culturali indipendenti da diffondere nel territorio.
La mostra, che sta attraversando diverse cittá italiane, è un progetto di Arci nazionale, a cura di Librimmaginari, con una selezione di poesie di autori palestinesi a cura di Carla Cocilova, Arci Toscana e con il podcast Learning Palestine: Until Liberation, The 12 hours session II, a cura di Learning Palestine Group in collaborazione con Radio Alhara.
La mostra sará visitabile al L’Aquila dal 15 al 18 maggio 2024 in forma itinerante attraverso un percorso che si snoda per il centro storico, grazie alla collaborazione di librerie, luoghi di ritrovo e dell´Accademia di Belle Arti dell´Aquila. La mostra diventa quindi percorso che dalla Libreria Colacchi, giunge a LiberaMia, passa per Art Café, per l´antica osteria del Boss, arrivando alla Libreria Polarville, per proseguire, come detto, alla sede dell´Accedemia di Belle Arti.
Le opere saranno visitabili negli orari di apertura dei luoghi che le ospitano.
Domenica 19 maggio 2024 la mostra sará riunita e interamente visitabile presso la sede del Museo Sperimentale di Arte Contemporanea, a Piazza d´Arti, dalle ore 17 alle ore 20, che ospiterá, oltre alle opere, un momento di riflessione sull´attuale situazione palestinese.
Le illustrazioni della mostra sono realizzate da diciassette tra artiste e artisti da Italia, Tunisia, Libano, Algeria e Malesia: Lilia Benbelaïd, Valeria Brancaforte, Marco Brancato, Cammamoro,Raed Charaf, Gloria Di Bella, Clara Fois, Kalina Muhova, Seif Eddine Nechi, Giulia Orecchia, Marco Quadri, Alex Raso, Guido Scarabottolo, Laura Scarpa, Jana Traboulsi, Inda Ahmad Zahri, Salim Zerrouki.
L´esposizione intende focalizzare alcuni nodi simbolici e storici che riguardano il popolo palestinese, i vari diritti negati dallo stato israeliano e le strategie visive adottate per rappresentare la loro condizione, vivendo un dispositivo di narrazione delle complessità a cui deve sottostare ogni palestinese nella sua vita, dall’incertezza di avere una casa, al diritto negato agli spostamenti, alle continue violazioni di ogni diritto che riguardano anche la possibilità di coltivare e di curare il proprio sostentamento.
Attraverso il ricamo popolare,la calligrafia e attraverso i diversi linguaggi espressivi il popolo palestinese ha raccontato la propria condizione storica, le proprie tradizioni e in questo anche le piante e i frutti (come ad esempio le arance di Jaffa, il cactus), i vari elementi del paesaggio sono diventati simboli della lotta contro l’occupazione ed emblemi della speranza. Attraverso questa mostra si vuole raccontare un paesaggio traumatico, segnato dalle occupazioni, da un muro di separazione, sorvegliato e devastato militarmente. In questo paesaggio, la resistenza dei simboli e dei segni (che si manifesta anche attraverso pratiche creative di arte e artigianato) è un apporto vitale alla ricostruzione di una speranza e di un varco per l’umanità e la convivenza.
La scelta di accompagnare le illustrazioni di questa mostra con alcuni versi di poeti palestinesi si basa sulla volontà di affiancare ad immagini visive alcune immagini emotive, che attraverso le figure e le costruzioni poetiche possano offrire ulteriori elementi di conoscenza e creare assonanze tra parole e segni grafici. La scelta dei versi inseriti nella mostra è infatti stata fatta a partire dalle illustrazioni stesse, al solo fine di suscitare ulteriori opportunità di riflessione e di rendere omaggio al popolo palestinese e alla sua produzione letteraria.
Questa piccola selezione di testi, alcuni di grandi nomi riconosciuti a livello mondiale – Fadwā Ṭūqān, Samīḥ al-Qāsim, Ğabra Ibrahim Ğabra e chiaramente Maḫmoud Darwish – altri di due autori contemporanei: il celebre scrittore Ibrahim Nasrallah e il giovane poeta e attivista Moḫammad el-Kurd, contiene al proprio interno alcune tematiche chiave della cultura palestinese. Visitando la mostra si può anche ascoltare il podcast Until liberation II a cura di Learning Palestine & Radio Alhara. Il podcast è un palinsesto di lezioni, conferenze, poesie, musiche e canti per immaginare modi di agire insieme, per abbattere i muri e i confini che ci separano, per una pace giusta in Palestina.