“Il Sistema trasfusionale regionale ha retto all’impatto della pandemia da Covid-19 e anche in queste condizioni drammatiche è riuscito a garantire l’autosufficienza regionale. Quello che preoccupa, di contro, è però la diminuzione del numero dei donatori e il contestuale aumento della loro età anagrafica”. Così l’assessore alla Salute della Regione Abruzzo, Nicoletta Verì, all’incontro tenuto in occasione della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, che si celebra il 14 giugno per ringraziare i donatori volontari non remunerati e per far crescere la consapevolezza dell’importanza che le donazioni siano effettuate con regolarità, per poter disporre sempre di sangue ed emocomponenti di elevata sicurezza e qualità da utilizzare per la cura dei pazienti.
Con l’assessore erano presenti il direttore del Centro regionale sangue, Pasquale Colamartino, il direttore del Dipartimento regionale sanità, Claudio D’Amario, e i rappresentanti delle associazioni di donatori di sangue che operano in Abruzzo (Avis, Croce Rossa Italiana, Fidas, Ados e Fratres). Nel 2020 sono stati trasfuse 60.709 unità di sangue e di emocomponenti con le quali sono stati curati ben 12.822 pazienti. A questi si aggiungono tutti coloro che sono stati curati con i farmaci plasmaderivati.
“Tutti i pazienti che hanno avuto necessità di essere sottoposti a terapia trasfusionale – continua l’assessore – in particolare cronici e fragili, hanno potuto beneficiare in ogni momento di adeguate scorte di sangue ed emocomponenti e di un’efficiente organizzazione trasfusionale in tutti gli ospedali regionali. Un obiettivo raggiunto innanzitutto grazie allo straordinario impegno dei donatori di sangue abruzzesi, delle associazioni di volontariato e del personale dei Servizi Trasfusionali, che durante la pandemia non hanno mai smesso di garantire la donazione di sangue”.
La pandemia ha avuto un impatto negativo sul numero e sull’età dei donatori di sangue: nel 2020 si è infatti evidenziato un calo progressivo del numero dei donatori totali di sangue (33.654 pari a -2,6%) ed in particolare di quelli nuovi (4.701 pari a -3,5%). Sono diminuiti anche i donatori in aferesi (sono quelli che donano plasma o altri emocomponenti), che nel 2020 sono stati 4.462 (-5,6%). Continua inoltre a salire l’età media dei donatori (+ 1,9 % nella fascia di età compresa trai 56 – 65 anni), mentre diminuisce il numero dei donatori in particolare nella fascia di età compresa trai 18 e 25 anni (- 7,4%), e in quella tra 36 e 45 anni (-5,5%).
“Il trend riferito al progressivo calo del numero dei donatori e all’aumento della loro età media registrato in Abruzzo, come in molte altre parti del Paese – ha aggiunto Colamartino – è stato aggravato dall’impatto psico-sociale e socio-economico che la pandemia ha determinato sulla popolazione italiana. Per questo motivo la Regione, oltre alle misure di sostegno già previste nel Programma per l’autosufficienza 2021, ha deciso di attivare presso il Centro regionale Sangue un Osservatorio per lo studio delle dinamiche sociali e sanitarie del dono del sangue, che opererà in stretta collaborazione con le Organizzazioni di donatori di sangue abruzzesi. La finalità dell’Osservatorio è quella di elaborare, con il supporto di esperti di settore, studi, ricerche e proposte operative in merito al miglioramento delle prassi attualmente utilizzate per promuovere la donazione volontaria non-remunerata e delle strategie di comunicazione sociale, rivolte in particolare al target delle giovani generazioni e di quelle socialmente più colpite dalla pandemia”.
Oltre a specifiche campagne di sensibilizzazione sul tema della donazione, sono allo studio una serie di altre azioni, tra cui la riorganizzazione complessiva delle attività di chiamata dei donatori e della raccolta del sangue, finalizzata a garantire un ampliamento e una maggiore flessibilità dell’orario di accesso dei donatori (anche con donazioni pomeridiane) e delle giornate di raccolta (come la domenica).
L’Abruzzo è una delle Regioni all’avanguardia per quanto riguarda le donazioni di sangue: già da anni si è dotata di un sistema organizzato regionale unico e non suddiviso per bacini provinciali. Una scelta strategica che ha ottimizzato l’intera rete, insieme ad altre iniziative come la costituzione di una task force regionale specifica per il sistema trasfusionale; la programmazione su base mensile degli obiettivi autosufficienza regionale e aziendale; monitoraggio giornaliero della raccolta e delle scorte di sangue; monitoraggio settimanale dei consumi e della produzione di sangue. Nelle fasi più acute della pandemia sono stati adottati percorsi per la sicurezza della donazione e, più recentemente, è stata promossa la campagna di vaccinazione anti Covid 19 destinata ai donatori.