Ieri il ministro Valditara, intervenendo alla presentazione alla Camera della Fondazione Giulia Cecchettin, ha usato parole irricevibili. Dire che la lotta al patriarcato è ideologica, significa non vedere il divario che r-esiste tra donne e uomini, oltre ai piccoli e grandi privilegi di cui godono questi ultimi e che evidentemente allo stesso ministro stanno bene. Sostenere che l’aumento delle violenze maschili sulle donne sia legato all’immigrazione irregolare, significa non conoscere la realtà dove l’80% dei femminicidi è commesso da italiani. La violenza sulle donne in tutte le sue forme (fisica, psicologica, sessuale ed economica) è un fenomeno trasversale a tutte le classi sociali e non è riducibile solo a devianza e marginalità.
Auser, con la campagna “#educhiamoalrispetto – liberə da linguaggi e stereotipi tossici” iniziata lo scorso anno, fa esattamente il contrario. Una campagna che coinvolge nonni, nonne e nipoti, generazioni e culture diverse, che si concretizza in tante iniziative culturali, artistico-espressive, di incontro e socialità che favoriscono l’inclusione e la comprensione reciproca tra le generazioni; sono inoltre numerosi gli interventi presso le scuole con studenti ed insegnanti sul tema del rispetto.
Bisogna creare una consapevolezza diffusa sul ruolo che tutte e tutti noi possiamo avere nella costruzione di una società rispettosa ed inclusiva, libera da ogni forma di violenza: un Paese migliore per tutte e tutti.