Si chiama “A braccia aperte” ed è il settimo bando promosso da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile per sostenere interventi, da progettare insieme a partenariati qualificati e con esperienza, a favore degli orfani di vittime di crimini domestici e femminicidio. A disposizione complessivamente 10 milioni di euro, in funzione della qualità dei progetti che saranno successivamente elaborati – scadenza 26 giugno 2020.
Con i Bambini, insieme ai partenariati che saranno selezionati attraverso il bando, promuoverà interventi di presa in carico, formazione e inclusione socio-lavorativa dei minori e dei giovani divenuti orfani a seguito di crimini domestici. Gli interventi saranno destinati anche al sostegno delle famiglie affidatarie e dei caregiver, ovvero di chi si prende cura del minore nella gestione delle responsabilità affidategli e nell’accompagnamento dei ragazzi e delle ragazze, alla creazione o al potenziamento della rete degli attori che, a vario titolo, si occupano di loro.
L’iniziativa si rivolge a partenariati integrati e multidisciplinari in grado di prendere in carico tempestivamente e individualmente i minori, offrendo loro un supporto specializzato e costante in seguito all’evento traumatico, garantendone il graduale reinserimento sociale e la piena autonomia personale e lavorativa.
Dopo aver individuato i partenariati con i rispettivi soggetti responsabili, nella seconda fase questi saranno chiamati a definire, mediante un lavoro di co-progettazione coordinato da Con i Bambini, un piano operativo degli interventi. Il soggetto responsabile deve essere un ente di Terzo settore. Possono appartenere al partenariato, oltre al mondo non profit e della scuola, anche quello delle istituzioni, dei sistemi di istruzione e formazione professionale, dell’università, della ricerca e il mondo delle imprese.
La realtà dei cosiddetti “orfani speciali”, figli di vittime di crimini domestici prevalentemente di genere femminile, è tanto complessa quanto ancora sommersa: non esistono stime ufficiali sull’effettivo numero di casi. Nei casi di femminicidio, perdono la madre in modo atroce (l’assassino 8 volte su 10 è il loro padre) e perdono anche la figura paterna. Gli studi dimostrano che le situazioni vissute hanno, sulle persone minorenni che diventano orfani a seguito di questi eventi, un impatto psicologico devastante e ciò si riflette inevitabilmente anche nella loro sfera relazionale e scolastica. A questa già delicata situazione si sommano le questioni giuridiche e gli aspetti legali, tra cui la decadenza della responsabilità genitoriale, l’affidamento del minore e la designazione del tutore.
Ad oggi la mancanza di dati esaustivi sul fenomeno non permette di quantificare adeguatamente i casi di orfani di crimini domestici né di definirne la diffusione territoriale, per cui una rilevazione puntuale in fase di co-progettazione sarà propedeutica a qualsiasi intervento insieme ad un’azione di formazione rivolta a tutti gli operatori socio sanitari, che sarà coordinata da Con i Bambini.
Gli enti di Terzo settore interessati potranno candidarsi on line tramite la piattaforma Chàiros su conibambini.org entro il 26 giugno 2020.
Naturalmente, considerando le difficoltà della progettazione dovute alla necessità di mantenere le distanze sociali, Con i Bambini ha deciso di allungare i tempi di pubblicazione del bando e di prevedere, laddove necessario, proroghe alle scadenze già fissate.
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