“Seminare il futuro” a Campo di Giove, terminata la VII Edizione

Si è conclusa a Campo di Giove la settima edizione di “Seminare il futuro”.

Grazie alla Cooperativa “Tavola Rotonda”, la cui denominazione è stata ispirata dal rilievo della Maiella dove sorge un piccolo canyon-neviera, già sentiero CAI, si è svolto a Campo di Giove un ricco weekend sui valori del benessere dei paesi di montagna.

In un contesto  in cui le aree montane sono molto penalizzate rispetto alle aree urbanizzate, al contrario si parla dei benefici  del vivere in montagna, grazie anche alle peculiarità dei prodotti tipici e del binomio natura e salute.

Nella giornata di sabato si è parlato dell’apicoltura come strumento di coesione sociale, di erbe selvatiche e del grano “Solina”.

Domenica, oltre alla visita guidata al paese, sono stati organizzati degli stand gastronomici e di prodotti agricoli locali, nel cortile di Palazzo Ianni (sec. XVII). Particolare successo hanno avuto i legumi, “I fagioloni bianchi di Campo di Giove” che oltre alla qualità “gialletto campogiovese” sono stati oggetto di ricerca e studio del genoma dall’università di Perugia, che ne ha evidenziato le peculiarità e le proprietà organolettiche,  come si è ribadito nel convegno conclusivo dei lavori “Biodiversità ed Economia dell’abitare rurale”  in cui sono intervenuti come relatori:

il sindaco Michele di Gesualdo; Marco Di Santo, agronomo del Parco Nazionale della Maiella; Aurelio Manzi, naturalista botanico; Massimo Monetti, coordinatore “Cooperative di Comunità” della Confcooperative Habitat. Ha moderato Luciana Mastrolonardo, Dipartimento Architettura Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara.

Si è parlato, dopo l’esperienza del turismo della neve e degli sport invernali degli anni settanta,  di nuovi paradigmi turistici culturali, innovativi, nel concepire il vivere la montagna con benessere. Della banca dei semi, a cura del Parco Maiella, quale strategia per conservare e preservare per il futuro prodotti tipici esclusivi che danno identità e ricchezza ai territori, salvandoli  dall’omologazione dovuta dalla globalizzazione.

Particolare attenzione è stata data ad una nuova formula strategica per lo sviluppo locale,  da far attuare agli attori dei territori montani, in particolar modo a seguito della chiusura delle Comunità Montane: un partenariato tra istituzioni, esempio Comune e Parco, e cooperative di comunità, in cui i cittadini sono gli  imprenditori. Un modello che si sta cercando di realizzare proprio a Campo di Giove.

Anche  fra il pubblico ci sono stati interventi molto interessanti, come quello di un medico proveniente da Roma, profondo conoscitore del territorio montano locale, che ivi già attua, per alcuni pazienti,  il modello Forest therapy, nato in Giappone dove esiste già una Società di Terapia Forestale, che cura varie patologie.

Il medico ha evidenziato come perfino il fruscio delle acque correnti delle sorgenti montane, con la propria lunghezza d’onda sonora, abbia già effetti terapeutici.  Ad allietare in armonia gli animi ha contribuito un gruppo spontaneo di musicisti locali “Gli amici del Du Bott”, della vicina Sulmona con il fisarmonicista Berardino Di Iorio, meritevole di menzione perchè divenuto ormai un’istituzione, classe 1934, nativo di Isernia quando Abruzzo e Molise erano unica regione, suona la fisarmonica da ottant’anni.