Il Festival delle Culture è terminato il 2 giugno scorso ma le storie sono andate avanti, intrecciandosi spesso nelle serate aquilane, grazie al coinvolgimento di Federico Vittorini, vera anima dell’evento nonché direttore artistico del Festival.
Come più volte ricordato questa sesta edizione ha visto promotori della proposta artistica le studentesse e gli studenti Erasmus e i ricercatori stranieri dell’Università dell’Aquila.
Tradizioni sconosciute ai più e nuovi modi di raccontare i paesi di origine, fuori dagli stereotipi della narrazione turistica, hanno caratterizzato le cinque serate del Festival che tornerà il prossimo anno magari con una formula diversa o forse riproponendo la stessa di questa edizione che è riuscita a creare un forte legame tra tutti i partecipanti.
Ragazze e ragazzi che presto lasceranno la città dell’Aquila, portandosi nel cuore il ricordo di un luogo ospitale e multiculturale così come è stato loro proposto dall’occasione di partecipare a questo progetto felice che è il Festival delle Culture, testimone di quanto sia facile e anche naturale convivere quando ognuno di noi mette a disposizione dell’altro un pezzo della propria cultura.
Condivisione, rispetto, coesione. “Tra di noi – ha dichiarato Federico Vittorini – si è creato un bellissimo rapporto di amicizia. Lo scopo del Festival era proprio questo: conoscere nuove storie e raccontare le nostre, in segno di ospitalità e accoglienza. Per le ragazze e i ragazzi è stata un’esperienza inattesa e, sicuramente, irripetibile.
Li ringrazio tutte e tutti nella speranza di aver contribuito al consolidamento di un tessuto sociale in evoluzione, fatto di colori, suoni ed esperienze diverse così come va delineandosi in questa città dal dopo terremoto. E poi – chiude Vittorini, scherzando – c’è sempre il calcio che mette tutti d’accordo!”.
Tra i vari momenti di condivisione post Festival, infatti, partecipanti e organizzatori si sono incontrati per un una partita di calcio durante la quale il filmmaker e regista Francesco Paolucci ha raccolto le testimonianze (commoventi) delle ragazze e dei ragazzi.
E da queste serate e da questi incontri sta già nascendo un nuovo progetto, ancora più ambizioso, che vuole mettere al centro il dialog,e l’amicizia multiculturale e, naturalmente, il nostro territorio. Ma questa, se tutto andrà bene, sarà un’altra storia che il L’Aquila Film Festival saprà raccontare nei prossimi mesi.
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