La Rete Nazionale Auser – dichiara il Presidente Domenico Pantaleo – sostiene lo sciopero e le manifestazioni promosse da CGIL e UIL per cambiare una Legge di Bilancio che non risponde alle tante emergenze e fragilità, andando in direzione opposta alla necessità di un diverso modello di sviluppo sostenibile sul versante ambientale e sociale.
“Vogliamo ribadire la convinzione – continua la nota – che le mobilitazioni devono tenere insieme la pace, i diritti e la democrazia. Bisogna fermare la guerra israelo-palestinese, come in Ucraina e in ogni parte del pianeta, condannando ogni forma di violenza, di aggressione e di rappresaglia contro i civili.
Il Governo mette in discussione il welfare universale e la qualità del lavoro, a fronte delle disuguaglianze, della riduzione del potere d’acquisto dei salari, delle povertà, della precarieta nel lavoro, della difficile condizione giovanile e degli enormi divari di genere: la tendenza è quella di privatizzare ulteriormente i beni comuni, di non rispondere alla gigantesca questione salariale, di peggiorare il sistema pensionistico e di non prevedere risorse per sostenere la legge delega sulla non autosufficienza e l’invecchiamento attivo.
Sono insufficienti gli investimenti per rafforzare il servizio sanitario nazionale al fine di superare le chilometriche liste di attesa e migliorare la qualità dei servizi sul territorio. Anziché finanziare adeguatamente la sanità pubblica si continuano a privilegiare le strutture private, mentre 4 milioni di cittadini non riescono più a curarsi, a partire dalle persone anziane.
Sarebbe opportuno modificare queste scelte attraverso un largo confronto con tutte le forze sociali e il ruolo centrale del Parlamento, e invece si nega perfino la possibilità di emendare la Legge di Bilancio.
La Rete Nazionale Auser sostiene la necessità di politiche legate alla piena esigibilità dei diritti umani, civili e sociali che richiedono una profonda innovazione del sistema di welfare e non il decurtamento delle risorse.
Non viene riconosciuto al Terzo Settore la sua funzione fondamentale, in collaborazione con il sistema pubblico, nel garantire la coesione sociale superando divari, disuguaglianze e povertà in ogni parte del Paese. Nella Finanziaria sono assenti interventi che sostengono gli ETS per svolgere le funzioni di interesse generale alla luce dei complessi adempimenti della legge di Riforma del Terzo Settore e dei crescenti costi per le associazioni di volontariato e di promozione sociale. Inoltre, il combinato disposto tra presidenzialismo e autonomia differenziata mette in discussione la Costituzione nei principi, valori e equilibri istituzionali.
La via maestra per contrastare il disagio sociale è attuare la Costituzione attraverso la partecipazione attiva dei cittadini, ricreando la fiducia nei confronti delle istituzioni e della politica attraverso la valorizzazione dei corpi intermedi e ridando valore alla solidarietà.”