Siamo ad un anno dalla sciagurata guerra che si è estesa ben oltre i confini russo-ucraini, attestandosi in Europa e nel mondo come una barbarie che rende impossibile ogni dialogo, ogni confronto: una guerra combattuta, raccontata e discussa attraverso molte omissioni e menzogne, in un antagonismo che vorrebbe relegare (e far credere) il male tutto da una parte e il bene dall’altra parte.
Così l’Italia si schiera tra i belligeranti, in un’Europa che sembra assolutamente inconsapevole del tragico orizzonte in cui è entrata, non soltanto per ricostruire ciò che continua ad essere devastato, ma soprattutto per un cammino di riconciliazione tra Popoli e Paesi: le cicatrici della guerra non si rimarginano facilmente. L’Europa lo sa bene se fa necessaria memoria dei due conflitti mondiali del secolo scorso, nati e consumatisi proprio nei suoi territori!
Sappiamo tutti chi sta guadagnando, lucrando su questa guerra. Forse chi la sta combattendo “sul campo”?? Certamente no! Coloro che stanno ammassando ricchezze e potere sono i produttori di armi, che fanno la guerra “per procura”, mai direttamente, fornendo armamenti sempre più sofisticati e pesanti alle parti in guerra (aggressori e aggrediti) e mandando mercenari e contractors pagati con migliaia di dollari al mese.
E l’Italia – in un’Europa sempre più impoverita, debole e divisa – trova soltanto come aumentare le spese per fornire armamenti!! E’ la follia del pensiero guerresco, opposto ad ogni pensiero democratico, e che uccide ogni speranza di pace. Una volta partito, il treno della guerra non fa fermate e si autoalimenta, si autorafforza sottraendosi ad ogni altra logica … fino all’impensabile, all’irrazionale, fino all’autodistruzione, oggi possibile su larga scala (nelle precedenti guerre mondiali si compiva territorialmente, per la “limitata” consistenza dei mezzi per annientare il nemico).
E’ possibile un’altra “Agenda di Pace” per l’Ucraina e per il mondo intero?
E’ possibile obiettare alla guerra e dire/fare in modo che l’amore sia più forte della guerra? Come dall’Obiezione di coscienza, dal Servizio alternativo a quello militare e dal Servizio Civile universale, attingere quegli elementi valoriali e strategici per sconfiggere la guerra ed ogni proliferazione armata?
il “Punto Pace” vuole mettere… “un punto”, dialogando con Mario Pizzola (obiettore di coscienza nel 1971 e condannato, allora, al carcere militare), con alcuni obiettori che svolsero il servizio alternativo a quello militare, e con giovani in servizio civile attualmente nella Marsica.
L’11 febbraio è anche il giorno in cui don Lorenzo Milani scrisse “L’obbedienza non è più una virtù”, rivolgendosi ai cappellani militari toscani che avevano definito “vili” gli obiettori di coscienza. Ne nacque un processo penale. Potremo inoltre insieme vedere il film che presenta la vita del Priore di Barbiana e la Scuola di vita che impresse una svolta alla formazione pedagogica e civica in Italia e nel mondo.
L’Appuntamento è alle ore 16.30 di sabato 11 febbraio, nel salone sottostante la chiesa della Parrocchia Madonna del Passo, con ingresso da via Don Minzoni – Avezzano.
Nel corso della serata ci sarà una sobria conviviale, che permetterà a tutti di partecipare interamente all’incontro.