L’Aquila: i centri diurni per disabili denunciano l’immobilismo della Regione

Le Associazioni di volontariato della Città dell’Aquila che gestiscono i Centri Diurni e attivano programmi di sostegno e inclusione per i disabili e le loro famiglie, tornano a denunciare la “totale disattenzione da parte della Regione Abruzzo rispetto ai gravi problemi che si trovano ad affrontare in questo tempo di pandemia”. Evidenziando in particolare che nel bilancio non c’è la copertura della legge 95 del 1999

“I nostri Centri diurni sono da anni un sostegno fondamentale per circa 100 famiglie con gravi carichi assistenziali – si legge nella nota -; un impegno a favore dei disabili che viene portato avanti quasi interamente con risorse proprie. In questa fase così delicata e difficile, i soggetti più fragili hanno visto aumentare in modo drammatico le loro difficoltà e hanno avuto bisogno di aiuti e risposte adeguate, che le nostre associazioni hanno provato a dare, pur tra mille difficoltà”.

“Risale oramai agli inizi del mese di luglio del 2020 l’incontro che le Associazioni tennero presso la sede di “Abitare Insieme” con il Vicepresidente della Giunta Regionale Emanuele Imprudente, che in tale occasione si impegnò a sostenere i Centri Diurni per l’adeguamento delle loro sedi e le relative attività alle norme anti Covid-19 – prosegue la nota -. Tenendo conto di tale disponibilità prosegue la nota, le Associazioni hanno sostenuto spese per adeguare le loro strutture e le modalità di erogazione dei servizi alle direttive in materia di prevenzione anti Covid-19, in modo da poter riprendere le loro attività Ma di tutto il sostegno previsto e promesso non abbiamo ne visto ne sentito nulla. Non solo. A rendere il quadro ancor più preoccupante è la notizia che nelle previsioni di bilancio della Regione Abruzzo del corrente anno non sia stata indicata alcuna copertura della L.R. n. 95/99, ossia di un contributo con il quale da 20 anni la Regione Abruzzo riconosce l’impegno ed il ruolo delle associazioni di volontariato e che per noi è una risorsa importante, quanto meno per coprire una parte delle nostre spese”.

“Quindi ad oggi, non solo ci ritroviamo a dover gestire e far fronte a spese straordinarie causate dalla pandemia, ma ci ritroviamo anche senza un contributo pubblico sul quale, seppur minimo, abbiamo potuto contare finora. Una tale mancanza di sensibilità politica si traduce in un danno enorme dal punto di vista sociale ed è ancor più da stigmatizzare se si considerano le importanti risorse economiche messe a disposizione dal Cura Abruzzo e non ancora utilizzabili”, conclude la nota.